Radioimmaginaria è approdata ad Expo la mattina del 23 agosto 2015, un gruppo di 50 adolescenti armati di cuffie e curiosità con gli occhi aperti per non perdere nemmeno il più piccolo dettaglio. Sono arrivati al Padiglione dell’Unione Europea e dopo una presentazione del responsabile della comunicazione Tremeur Denigot e del direttore del padiglione Bruno Marasà, hanno visitato i luoghi in cui avrebbero lavorato per i giorni successivi e preso parte alle iniziative proposte dal padiglione.
Aspettative
Le aspettative erano alte: a dispetto degli altri eventi a cui abbiamo preso parte, tutti noi sapevamo di doverci inserire in un clima lavorativo già collaudato e organizzato, e speravamo di trovare la disponibilità delle persone con le quali avremmo dovuto condividere i luoghi della quotidianità. Disponibilità che è stata decisamente confermata dal sorriso dei volontari e dalla elasticità dei responsabili e di coloro che lavorano all’interno del padiglione. Le attività sono iniziate già dal primo giorno, con la suddivisione di contenuti radiofonici in quattro diversi programmi oltre ai due riassuntivi in inglese e in francese. Con l’aiuto del Padiglione UE siamo riusciti a visitare in maniera esaustiva praticamente tutti i padiglioni dei paesi membri dell’Unione Europea che hanno aderito all’Expo 2015: grazie a tale iniziativa la coscienza europea ha avuto modo di delinearsi in maniera più chiara e concreta in noi. Ma la visita ai padiglioni è stata un’esperienza formativa ed essenziale così come le interviste dal nostro “Street Lab” (la nostra postazione radio sistemata al piano terra all’esterno del padiglione proprio sul cardo di fronte all’albero della vita) con alcune delle autorità presenti all’esposizione. Infatti ai microfoni con noi si sono seduti, tra i vari: Tremeur Denigot, Giancarlo Caratti, David Wilkinson, Daniele Viotti, Diana Bracco ed entro la fine dell’esperienza di Radioimmaginaria ad Expo, alla lista, dovrebbero aggiungersi anche Giuseppe Sala e Rossella Citterio.
L’esperienza ad Expo Pad Eu 2015, si è rivelata se non pari, addirittura superiore alle aspettative: abbiamo “assaggiato” un piccolo pezzo di mondo, nel vero senso della parola, ampliato orizzonti e conoscenze e la realizzazione di questo grandissimo obbiettivo è avvenuta grazie alla disponibilità, gentilezza, ospitalità e collaborazione aiuto del Padiglione Europeo e di tutti coloro che vi lavorano.
Conclusione
Ad Expo ci eravamo posti l’obbiettivo di mostrare in questi giorni, un Europa diversa, quella vista e compresa da un audience di ragazzi giovanissimi, un pubblico che normalmente si ferma poco a riflettere su temi che dall’esterno, sembrano complessi o poco accessibili: “A noi piacerebbe parlare dell’Europa, come mai nessuno prima…” Era un’ambizione ancor prima che un proponimento. Il cartone animato, la storia di Silvia e Alex, è subito stato uno stimolo per introdurre una nuova mentalità condivisibile da una generazione che per mettersi in moto, ha molto bisogno di fiducia e protagonismo.
Magari non tutti in una volta, ma ciascuno con i propri tempi, i ragazzi di Radioimmaginaria si sono avvicinati ai microfoni con l’attenzione e la curiosità di chi scopre ogni giorno qualcosa di nuovo da dire. Senza mai rinunciare al proprio linguaggio, hanno descritto, caratteristiche, eccellenze, difetti, dei padiglioni visitati, accorgendosi via, via, di quanta moltitudine e varietà sono contenute in una realtà come l’Europa che sono stati invitati a raccontare.
Alcuni commenti degli speaker
Expo mi ha regalato un' esperienza unica. Sono cresciuta come speaker e come persona. Ho conosciuto molte culture e molta gente. Quando un' esperienza simile si potrà mai ripetere? Alice 14 anni
Expo è una grande scala di Radioimmaginaria. Ogni padiglione corrisponde a un adolescente che ha qualcosa si unico in sé. Organizzazione, collaborazione e unione: questo è tutto ciò che ci basta per rendere nostra anche questa parte del mondo. Lela 15 anni
…però l'Expo me l'aspettavo più sul cibo ; il padiglione dell'Unione Europea a un bellissimo significato e ringrazio tutte le persone che hanno contribuito a farci arrivare qua. Chiara 13 anni
pensavo che l’immensità del mondo fosse impossibile da scoprire in una volta sola. Ma da dentro Expo mi sono reso conto che non siamo così diversi gli uni dagli altri, o meglio anche se lo siamo, abbiamo comunque un punto in comune. Anche piccole cose da cui però dovremmo partire per relazionarci. Mattia 18 anni
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