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Protocollo di Kyoto: l'UE dichiara guerra ai cambiamenti climatici

Protocollo di Kyoto: l'UE dichiara guerra ai cambiamenti climatici

09/02/07

Questa settimana ricorre il secondo anniversario dell'entrata in vigore del protocollo di Kyoto. Tale accordo mira a ridurre gradualmente le emissioni di gas a effetto serra, considerate responsabili del surriscaldamento del pianeta e dei cambiamenti climatici.

I cambiamenti climatici si ripercuotono in modo crescente sulla nostra vita quotidiana. Nel dicembre 1997 leader politici di tutto il mondo si sono riuniti a Kyoto, in Giappone, per limitare di comune accordo le emissioni di gas industriali prodotte nei rispettivi paesi. Alcuni di essi hanno affermato la volontà di ridurre le emissioni dell'8% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2012. L'accordo è entrato in vigore il 16 febbraio 2005.

L'UE è una fervente sostenitrice dell' accordo e ha più volte dimostrato la volontà di contenere il surriscaldamento del pianeta.

“È chiaro che la lotta contro il cambiamento del clima è molto più che una semplice battaglia. Si tratta di una guerra a livello mondiale che durerà per molti anni” ha recentemente affermato il commissario europeo per l'Ambiente Stavros Dimas.

L'Unione europea ha adottato una serie di provvedimenti per ridurre le emissioni e rispettare gli impegni assunti nell'ambito del protocollo di Kyoto, tra cui, in particolare, promuovere fonti energetiche pulite, come l'energia eolica, solare, del moto ondoso e da biomasse. Altrettanto importanti per ridurre le emissioni inquinanti sono gli interventi a favore dell'efficienza energetica.

Ritenendo che siano i piccoli gesti a fare la differenza, la Commissione ha lanciato nel 2006 la campagna ”Sei tu che controlli i cambiamenti climatici", che incoraggia gli europei ad operare piccoli cambiamenti nei loro comportamenti quotidiani: ridurre la temperatura dei termosifoni, usare lampadine a risparmio energetico, limitare l'uso dell'automobile, ecc.

Il surriscaldamento del pianeta non è soltanto un problema europeo. Ecco perché l'Europa sta cercando di coinvolgere nella battaglia i suoi partner internazionali, compresi gli Stati Uniti sebbene non abbiano ancora ratificato l'accordo.

Il protocollo di Kyoto non è che un primo passo, anche se importante. L'UE ha già avviato una serie di colloqui con 188 nazioni per proseguire gli sforzi a livello mondiale contro i cambiamenti climatici dopo il 2012. Tra i futuri impegni figurano maggiori finanziamenti a tutela delle foreste, lo sviluppo di nuove tecnologie ecocompatibili e il sostegno alla produzione di biocarburanti.

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