Il 1° gennaio l’area dell’euro ha accolto un nuovo membro: la Slovenia ha infatti abbandonato la sua valuta nazionale, il tallero, per adottare l’euro.
La Slovenia è il primo dei dieci paesi entrati a far parte dell’UE nel 2004 a soddisfare i criteri economici previsti per essere ammessi nel “club dell’euro”.
I prossimi Stati membri dell’UE che adotteranno la moneta unica – nel 2008 – saranno Malta e Cipro, due paesi che, grazie allo sviluppo del loro settore turistico, hanno già una certa familiarità con l’euro. I primi 12 paesi che hanno introdotto la moneta unica cinque anni fa, dal canto loro, si sono già abituati ai vantaggi pratici che essa comporta.
I vantaggi più tangibili della moneta comune sono la semplificazione degli spostamenti tra i paesi che l’hanno adottata e la trasparenza dei prezzi. Il fatto di avere una moneta unica contribuisce inoltre a promuovere un senso di appartenenza comune tra gli europei. Sotto il profilo economico, l’euro è un fattore di efficienza per il mercato unico dell’Unione europea, aumentandone la stabilità e l’attrattiva per gli investitori esteri. Rispetto alle valute nazionali che ha sostituito, l’euro ha anche dimostrato una maggiore resistenza agli shock economici esterni e ha garantito un certo grado di protezione, ad esempio durante l’ultima crisi petrolifera.
Per la Commissione, l’analisi dei progressi realizzati nel 2006 nell’area dell’euro è globalmente positiva. Essa sottolinea, tuttavia, la necessità che i paesi che ne fanno parte proseguano sulla via del risanamento dei bilanci, di una maggiore concorrenza e della riforma dei rispettivi mercati del lavoro.
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