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MEMO/10/393 Bruxelles, 7 settembre 2010 Lettera del Presidente Barroso ai membri del Parlamento Europeo "Egregio Presidente Buzek, un anno fa, nel presentare al Parlamento europeo le linee guida politiche per il prossimo quinquennio, ho proposto di intessere un rapporto privilegiato tra il Parlamento e la Commissione. Oggi, a pochi mesi dall'insediamento del nuovo collegio dei Commissari, mi compiaccio per la nostra capacità di aver dato a questa impostazione uno spessore politico e pratico. Di particolare rilievo è stata la conclusione in tempi brevi del nuovo accordo quadro, che ha definito un ambito chiaro e condiviso per i rapporti tra queste due istituzioni. Come Lei ben sa, l'accordo quadro introduce importanti cambiamenti nella modalità di adozione del programma di lavoro della Commissione: l'adozione è infatti preceduta da un dibattito tra la Commissione e il Parlamento sulle priorità politiche dell'Unione. L'accordo prevede inoltre che il presidente della Commissione pronunci in sessione plenaria un discorso sullo stato dell'Unione europea. Nel rivolgere il mio discorso al Parlamento intendo cogliere l'occasione per delineare gli elementi essenziali che hanno condotto alla preparazione del programma di lavoro della Commissione, nell'intento di favorire quello scambio di vedute tra la Commissione e il Parlamento che consentirà alla Commissione di ultimare entro fine ottobre il programma di lavoro per il 2011, come previsto dall'accordo quadro. Come illustrerò di seguito, in questi ultimi mesi del 2010 e nel 2011, il programma di lavoro della Commissione sarà fortemente incentrato sugli aspetti economici, in linea con la necessità prioritaria e costante di far fronte alla crisi economica. La Commissione intende presentare proposte e perseguire linee programmatiche mirate a rilanciare l'economia europea, dando altresì priorità a quelle proposte intese a favorire la crescita sostenibile e l'occupazione. L'intento è di infondere speranza in tutti i cittadini dell’UE e dimostrare il valore aggiunto reale insito nell'azione a livello dell'Unione. Ci auguriamo di poter ottenere l'accordo del Parlamento europeo e del Consiglio per velocizzare i negoziati su determinate proposte chiave, di fondamentale importanza per la ripresa economica e la creazione di posti di lavoro, mostrando così la capacità del nostro sistema decisionale di rispondere ad esigenze e emergenze specifiche. I principali elementi che stiamo esaminando per il nostro futuro programma di lavoro sono illustrati nei capitoli seguenti. Governance economica e regolamentazione dei servizi finanziari La Commissione ha avanzato idee che hanno animato il dibattito relativo al rafforzamento della governance delle politiche economiche nell'UE e nella zona euro. L'elemento fondamentale è il potenziamento della vigilanza sulle politiche di bilancio e macroeconomiche e sulle riforme strutturali, che deve essere affiancato da solidi meccanismi di applicazione atti a prevenire e correggere gli eccessi che possono minacciare la crescita e la stabilità finanziaria comune. La Commissione, che ha agito prontamente per disporre i correttivi necessari al “codice di condotta” del patto di stabilità e crescita, continuerà ad adottare quei provvedimenti che rientrano nella sua sfera di competenza diretta. Le proposte legislative che presenteremo alla fine di settembre sono candidate ideali per un accordo di programmazione interistituzionale volto ad accelerare l’esame e l’adozione di questi testi. Il Parlamento europeo è attivamente impegnato nel processo di codecisione riguardante il nuovo quadro normativo per il settore dei servizi finanziari dell'UE. Come illustrato in giugno, la Commissione completerà il programma di riforma finanziaria presentando altre proposte, tra cui un pacchetto di strumenti di prevenzione e risoluzione dei problemi delle banche insolventi, migliore trasparenza del mercato, sanzioni contro gli abusi di mercato, un ulteriore rafforzamento dei requisiti patrimoniali delle banche e iniziative intese a migliorare il governo societario nel settore finanziario. Nei prossimi giorni presenteremo proposte legislative atte a garantire trasparenza e sicurezza sui mercati dei derivati e ad affrontare la questione della vendita allo scoperto “nuda”, compresi i credit default swap. La maggior parte di queste proposte sarà adottata dalla Commissione in autunno e il resto all’inizio dell’anno prossimo, in modo da rispettare i nostri impegni internazionali in sede di G 20. Il nostro intento è di lavorare fianco a fianco con il Parlamento per accelerare le decisioni su queste proposte. Il programma di lavoro per il 2011 comprende:
Europa 2020 – una strategia di crescita per l'UE Le proposte della Commissione per una nuova strategia di crescita dell’UE sono diventate il quadro di riferimento per il futuro. Il principio alla base di Europa 2020, cioè che la ripresa e il futuro dell’Europa necessitano di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, con obiettivi quantificati e azioni concrete, a livello europeo e nazionale, ha riscosso un ampio consenso ed è stato approvato in giugno dal Consiglio europeo. L'intento ora consiste nel darvi attuazione, prestando particolare attenzione agli elementi intesi a stimolare la crescita. Dopo il varo dell'iniziativa faro "L’agenda del digitale", entro fine anno la Commissione presenterà altre iniziative di questo tipo, quali "L'Unione dell'innovazione", la “Politica industriale”, "Youth on the move", "Nuove competenze e nuovi posti di lavoro" e la “Piattaforma contro la povertà”. Verrà data inoltre priorità ad elementi essenziali dell'iniziativa faro UE sull'uso efficiente delle risorse, soprattutto in tema di energia e trasporti, in linea con la nostra strategia globale sul cambiamento climatico. La pubblicazione all’inizio del 2011 dell’analisi annuale della crescita, che lancerà il nuovo semestre di coordinamento politico a livello europeo, sarà una svolta importante dopo un anno di attuazione della strategia 2020. La piattaforma sociale giusta per modernizzare l'Europa Le nostre società si basano su un modello in cui crescita e benessere, competitività e inclusione si completano a vicenda. Si tratta di un modello unico con opportunità per tutti, ma la cui efficacia necessita tuttavia uno sviluppo costante. Per fronteggiare la crisi in corso, i nostri sforzi vanno indirizzati verso la lotta alla disoccupazione attraverso la creazione di posti di lavoro. È necessario agire, offrire sostegno, formare e incoraggiare ogni qual volta se ne presenti l'opportunità. L’UE deve collaborare con governi e parti sociali per esaminare tutti i modi possibili di creare posti di lavoro remunerativi e duraturi. In linea con l'impegno sottoscritto con il Parlamento, la Commissione proporrà di rivedere la direttiva sull'orario di lavoro e presenterà una proposta legislativa sull'interpretazione della direttiva relativa al distacco dei lavoratori. Europa 2020 ha riconosciuto il ruolo centrale dell’istruzione quale pietra angolare per costruire prosperità e giustizia sociale. L’UE deve riflettere su come aiutare i governi nazionali a conseguire i loro obiettivi per il 2020. Tra i provvedimenti previsti dal programma di lavoro 2011 figurano:
Liberare il potenziale del mercato unico Il mercato unico è al tempo stesso una delle principali realizzazioni dell’integrazione europea e lo strumento più valido di cui disponiamo per rafforzare la competitività e creare occupazione. Traendo spunto dall’esauriente rapporto elaborato su mia richiesta dal Professor Monti, la Commissione intende presentare un'ambiziosa "legge sul mercato unico", che elencherà le priorità legislative, e altre proposte, previste per il 2011, intese a produrre vantaggi diretti per le imprese e i cittadini. La “legge sul mercato unico” prevede miglioramenti della normativa sugli appalti pubblici, proposte relative a una base consolidata comune per l’imposizione delle società, il potenziamento degli sforzi per ridurre le tariffe roaming per i cittadini in un'Europa senza frontiere e la messa a punto di un quadro in materia di sistemi elettronici di identificazione e di autenticazione. L’obiettivo è cambiare radicalmente le condizioni in cui operano le PMI e gli altri principali attori del mercato unico. Il diritto civile europeo offre ulteriori possibilità di facilitare le transazioni transfrontaliere e di colmare le lacune del mercato unico. La redazione di un contratto o l'esazione di pagamenti a fronte di merci o servizi forniti rientrano tra le difficoltà con cui si scontrano sovente le piccole e medie imprese. Il programma di lavoro per il 2011 comprende:
Una regolamentazione intelligente Nell'elaborare le proposte la Commissione si atterrà agli standard più elevati in termini di regolamentazione intelligente provvedendo ad un'elaborazione politica decisamente orizzontale e solida, sulla base di un sistema integrato di valutazione dell’impatto e nel rispetto dei principi di proporzionalità e sussidiarietà. Continueremo a presentare proposte atte a ridurre l’onere amministrativo per gli operatori economici, in particolare le piccole e medie imprese, e siamo impegnati a collaborare con le altre istituzioni per mettere a punto questa impostazione. La Commissione continuerà inoltre ad adoperarsi per garantire una gestione finanziaria sana e responsabile del bilancio UE e lavorerà a stretto contatto con il Parlamento europeo e il Consiglio sul quadro normativo che disciplina l’OLAF, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode. Passare a una società efficiente sotto il profilo delle risorse Un elemento fondamentale di Europa 2020 è la necessità di potenziare la crescita utilizzando meno risorse. La società europea ha bisogno di una strategia che promuova il riorientamento a lungo termine della nostra economia verso una crescita realmente sostenibile. Ciò significa integrare i diversi aspetti della politica su cambiamento climatico, energia, trasporti e ambiente in una strategia coerente volta a un uso efficiente delle risorse e a un futuro a basse emissioni di carbonio, contribuendo ai preparativi per il vertice sulla terra Rio+20 che si terrà nel 2012. È inoltre chiaro che l’agricoltura contribuirà in misura determinante ad affrontare alcune sfide principali come la sicurezza alimentare mondiale, la perdita di biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse naturali. La Commissione proporrà pertanto una riforma sostanziale della politica agricola comune per favorirne la modernizzazione e garantirne l’adeguatezza alle aspettative della società europea, che vuole un settore agricolo sostenibile, competitivo e ecocompatibile. L'UE continuerà a contrastare in prima linea i cambiamenti climatici, sia nelle politiche interne che in quelle esterne. Continueremo a predisporre gli elementi di base del programma d’azione più ambizioso del mondo per combattere il cambiamento climatico, cercando al tempo stesso di concludere un accordo globale per ottenere le fortissime riduzioni delle emissioni di cui abbiamo bisogno. Nei prossimi mesi la politica energetica rimarrà al centro del nostro programma di lavoro, mirando al raggiungimento degli obiettivi stabiliti di competitività, sostenibilità e sicurezza dell'approvvigionamento. Già quest’anno è prevista la presentazione di un piano d'azione in materia di energia quale documento strategico contenente i punti d'azione prioritari per il periodo 2011-2020. Il piano d'azione si accompagnerà di azioni intese a creare l'ambiente ideale per la modernizzazione dell'infrastruttura europea dell'energia. Il programma di lavoro per il 2011 comprende:
Partecipazione dei cittadini La Commissione presenterà proposte volte a rafforzare i diritti dei cittadini quando attraversano le frontiere. Dobbiamo condurre in porto l’Iniziativa dei cittadini affinché il cittadino UE possa avvantaggiarsi pienamente di questa estensione del diritto di partecipazione. L’UE deve continuare a promuovere la diretta pertinenza delle sue politiche per i cittadini e a favorire una dimensione specificamente europea che rifletta la ricchezza e la diversità culturali dell'Unione. Un'Unione più sicura Il trattato di Lisbona ha conferito all'UE nuove competenze che le permetteranno di trasformare l’Europa in uno spazio più aperto, in cui la circolazione delle persone e gli affari risultino più agevoli, ma anche in uno spazio più sicuro, dove una strategia efficace di sicurezza interna impedisca a criminali e terroristi di avvantaggiarsi delle falle del sistema. La Commissione, che ha elaborato per i prossimi anni l'ambiziosissimo programma contenuto nel piano d'azione del programma di Stoccolma, è fermamente decisa a mantenere l’equilibrio che garantisce fra il bisogno di sicurezza e l’indispensabile tutela della libertà. I milioni di viaggiatori che attraversano quotidianamente le frontiere non vogliono trovarsi improvvisamente di fronte a ostacoli maggiori di quelli che già incontrano. Dobbiamo essere aperti agli scambi internazionali e individuare i benefici economici dell'apertura verso l'esterno. L’immigrazione è una risorsa fondamentale per la società europea, ma deve beneficiare della fiducia dei cittadini. Questo presuppone una politica comune in materia di immigrazione, con una chiara distinzione tra immigrazione legale e illegale, e un sistema in grado di gestire correttamente il problema dell’asilo. Per il prossimo anno intendiamo completare il pacchetto sulla migrazione legale iniziato nel 2005. Continueranno inoltre gli interventi in materia di immigrazione illegale, in collaborazione con i paesi di origine. Il programma di lavoro per il 2011 comprende:
Il prossimo quadro finanziario pluriennale La Commissione presenterà l'anno prossimo la proposta di quadro finanziario pluriennale. È cruciale che la spesa rifletta le principali sfide con cui si confronta l'Europa e contribuisca al raggiungimento dei principali obiettivi politici, soprattutto per quanto riguarda la strategia Europa 2020. Quale principio di base, è essenziale che il bilancio dell'Unione si concentri su politiche in cui l'Unione può fare la differenza e apportare un valore aggiunto reale. Al tempo stesso, occorre modernizzare e razionalizzare il sistema di risorse proprie dell’Unione. La revisione del bilancio, che la Commissione presenterà nelle prossime settimane, offre una buona opportunità per discutere i principi e le opzioni di base in funzione dei quali occorrerà ridisegnare il prossimo quadro finanziario pluriennale. Le tappe principali per il 2011 sono:
Un nuovo orientamento nelle relazioni esterne Ben presto saranno pienamente operative le nuove strutture dell'Unione istituite dal trattato di Lisbona nel settore della politica estera. La Commissione continuerà a prestare sostegno e a cooperare fianco a fianco con il Servizio europeo per l’azione esterna. Ora che le strutture sono state poste in essere, possiamo promuovere una politica più globale e coerente per affrontare le principali problematiche estere sul tappeto, concentrando gli sforzi sui partner strategici e dimostrando che l'Unione è in grado di parlare con una sola voce in quanto partner forte e affidabile. La Commissione illustrerà il modo in cui possiamo ottimizzare il ruolo dell’UE nel mondo per celebrare il primo anno di attuazione del trattato di Lisbona. Questa impostazione è incentrata sul promuovere in modo coordinato i nostri valori e i nostri interessi attraverso l'intera gamma degli strumenti UE di politica estera. Per la Commissione ciò vuol dire una politica di sviluppo efficiente, mirata a quelle situazioni che consentono di incidere in modo reale sulle popolazioni in stato di necessità. Prestare aiuto a quanti sono colpiti da catastrofi umanitarie rimane il nucleo centrale dell'impegno dell'UE nel mondo. Occorre presentare con la massima urgenza proposte atte a garantire una risposta rapida ed efficace dell’UE alle crisi umanitarie. Per garantire che i vantaggi del libero scambio raggiungano tutti, la nuova strategia commerciale prevista per quest’autunno promuoverà l'ulteriore apertura dell'economia internazionale tanto in ambito multilaterale che bilaterale. Con la nuova strategia per gli investimenti internazionali la Commissione ha cominciato ad esercitare la sua nuova competenza esclusiva in materia di investimenti esteri diretti e a definire i principali orientamenti strategici della politica UE in materia di investimenti, garantendo al tempo stesso agli investitori la piena certezza giuridica grazie ad accordi transitori. Auspichiamo di poter cooperare con il Parlamento e con il Consiglio affinché iniziative concrete possano dar corpo alla strategia. Il programma di lavoro per il 2011 comprende:
In conclusione, mi auguro che il nuovo approccio alla programmazione introdotto dall'accordo costituisca una solida base per la cooperazione interistituzionale. La relazione sintetica elaborata dalla Conferenza dei presidenti di commissione ha già fornito preziosi spunti alle nostre riflessioni. Sono impaziente di ricevere i contributi del Parlamento a seguito di un processo di consultazione tra i singoli Commissari e le commissioni interessate e di riesaminare l’intero processo con Voi e con la Conferenza dei presidenti prima dell'adozione definitiva del programma di lavoro da parte del Collegio." |
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