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![]() Commissione europea Comunicato stampa Bruxelles, 18 giugno 2012 Agenda digitale: la scheda di valutazione annua conferma la necessità di riforme economiche strutturali nell'intera Europa e l'esistenza di posti di lavoro vacanti nelle TIC, nonché la notevole evoluzione verso i servizi e le tecnologie mobili I cittadini, le imprese e gli innovatori europei stanno creando una domanda digitale sufficiente a indirizzare l'Europa verso una crescita economica sostenibile, ma questo potenziale è compromesso da carenze a livello di accesso a internet veloce, di contenuti online, di ricerca e di competenze. Il maggiore consumo di dati e il passaggio a tecnologie mobili (come gli smartphone) e a servizi mobili (come 3G, internet, streaming musicale e webmail) costituiscono le tendenze più significative nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), settore che attualmente genera 8 milioni di posti di lavoro e il 6% del PIL in Europa. La vicepresidente della Commissione europea, Neelie Kroes, ha dichiarato: "I cittadini europei richiedono tecnologie e di opzioni digitali, ma i governi e l'industria non soddisfano questa richiesta. L'attaccamento a mentalità politiche e a modelli imprenditoriali del XX secolo danneggia l'economia europea. È davvero un peccato. Investendo in misura insufficiente ci procuriamo un danno. L'Europa sarà eliminata dalla concorrenza internazionale se continueremo a restare inattivi". Qui di seguito sono esposte alcune delle principali risultanze della scheda di valutazione per l'Agenda digitale europea (ADE) della Commissione. Sviluppi positivi
Settori problematici In materia di TIC, la metà della forza lavoro europea non ha competenze sufficienti per poter trovare o cambiare lavoro. Se il 43% della popolazione dell'UE possiede competenze digitali di livello medio o elevato e può, ad esempio, utilizzare internet per telefonare o creare una pagina web, circa la metà della forza lavoro non ritiene sufficienti le proprie competenze in fatto di computer e di internet, nell'attuale mercato del lavoro. Quasi il 25% non ha competenze in materia di TIC. Questi problemi rendono difficile soddisfare le offerte di lavoro nel settore delle TIC, che saranno dell'ordine di 700 000 entro il 2015. Gli acquisti online rappresentano ancora un'attività nazionale. Il 58% degli utenti di internet nell'UE effettua acquisti online ma soltanto uno su dieci lo ha fatto su un sito web con sede in un altro Stato membro dell'UE. Le barriere linguistiche e le formalità burocratiche (come il rifiuto di consegna e le complicazioni in materia di diritti d'autore) rappresentano i maggiori problemi. L'utilizzazione del commercio elettronico da parte delle PMI non è progredita. La maggior parte delle PMI non fa acquisti né vende online e limita così le proprie esportazioni e le entrate potenziali. Gli investimenti nella ricerca non tengono il passo di quelli dei nostri concorrenti. La ricerca pubblica è stata risparmiata dalle misure di austerità, ma la crescita della spesa è nettamente inferiore al 6% annuo necessario per raddoppiare gli investimenti pubblici entro il 2020. Gli investimenti nella ricerca commerciale sono in calo. L'intensità di R&S nel settore delle TIC nell'UE è attualmente pari a meno della metà dell'intensità di R&S nello stesso settore degli USA. Le società di telecomunicazioni continuano ad addebitare ai loro clienti tariffe di roaming mobile eccessive. Nel biennio 2011-2012 altre società hanno interrotto questa pratica e hanno offerto pacchetti di prezzi o tariffe di roaming che rispecchiano i prezzi nazionali. Tuttavia in media i consumatori continuano a pagare per le chiamate in roaming tre volte e mezzo il prezzo delle chiamate nazionali. Delle 101 azioni dell'Agenda digitale ((IP/10/581, MEMO/10/199 e MEMO/10/200), 34 sono completate, 52 sono a buon punto e 15 sono in ritardo o rischiano di essere in ritardo. Nella valutazione dell'Agenda digitale vengono esaminate anche la situazione del mercato europeo delle telecomunicazioni e la competitività digitale europea (cfr. MEMO/12/446). Contesto È compito della Commissione europea creare un contesto normativo e imprenditoriale che promuova la concorrenza e gli investimenti sui mercati della tecnologia digitale in Europa. La valutazione dell'Agenda digitale 2012 esamina i progressi effettuati a livello europeo e nazionale per creare tale contesto, rispetto alle 78 azioni previste dall'Agenda digitale per la Commissione e alle 23 azioni per gli Stati membri. Per raggiungere questo obiettivo nel biennio 2011-2012 sono state presentate importanti proposte normative, tra le quali figurano:
Gli Stati membri hanno inoltre chiesto al presidente Barroso di nominare un "Campione digitale" con compiti di collegamento e che costituisca il testimonial pubblico del valore di internet, mentre Neelie Kroes ha invitato il settore industriale, gli educatori e altri gruppi a costituire una grande coalizione per i posti di lavoro nelle TIC, che offra anche migliori opportunità di formazione nelle tecnologie dell'informazione (SPEECH/12/282). Le strategie dell'UE per il cosiddetto "cloud computing" e la sicurezza di internet saranno presentate nel 2012. Per ulteriori informazioni Valutazione dell'Agenda digitale Profili dei paesi nella valutazione: vedere banda larga, uso di internet, amministrazione in linea, tendenze in materia di regolamentazione e di ricerca nel settore delle telecomunicazioni per ciascun paese dell'UE Sito internet dell'Agenda digitale Sito internet di Neelie Kroes Neelie Kroes su Twitter
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