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IP/10/1494 Bruxelles, 10 novembre 2010 La Commissione europea apre il dibattito su un cambio di marcia nella lotta alla povertà La Commissione europea ha dato oggi il via ad una consultazione pubblica sul futuro della politica di sviluppo dell’UE. Di fronte alla triplice sfida della crisi − economica, alimentare ed ambientale − ma anche alla luce dei risultati economici generalmente incoraggianti ottenuti dai paesi in via di sviluppo, la Commissione intende raccogliere opinioni su come l'Unione europea possa ottimizzare il suo sostegno per accelerare il cammino di tali paesi verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio ed oltre. Partendo dai traguardi già raggiunti, essa propone quattro principali aree di discussione, incentrate sull'impatto degli aiuti UE, sugli strumenti atti ad agevolare una crescita più inclusiva, sulla promozione dello sviluppo sostenibile e sul conseguimento di risultati durevoli nei settori dell'agricoltura e della sicurezza alimentare. Dopo la consultazione pubblica, aperta sia agli Stati membri dell'UE che ai paesi partner, la Commissione presenterà, nel 2011, una comunicazione su una politica di sviluppo dell'Unione europea più moderna. Il commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs ha dichiarato: "Gli aiuti dell'Unione europea devono contribuire a garantire a tutti un tenore di vita dignitoso, dando alla gente l'opportunità di costruire il proprio futuro. I cittadini dell'UE sono da sempre impegnati a sostenere i paesi più poveri e si aspettano risultati concreti. Voglio rispondere a tali aspettative accertandomi che l'assistenza UE abbia, sul campo, un impatto elevato e duraturo. La nostra politica deve affrontare le cause di fondo della povertà ed agire da catalizzatore per creare le condizioni favorevoli ad una crescita inclusiva nei paesi che sono nostri partner. Il mandato da me ricevuto mi impegna a lavorare per ridurre la povertà e coordinare meglio gli aiuti UE, che rappresentano più del 50% degli aiuti mondiali. Sono convinto che, con una politica moderna e strumenti adeguati, l'UE cambierà marcia e sosterrà, nel lungo periodo, il decollo dei paesi in via di sviluppo." Il Libro verde cerca di avviare un dibattito su come adeguare al meglio la politica di sviluppo dell'Unione europea ai bisogni dei paesi in via di sviluppo e al valore aggiunto dell'azione UE. Pur riconoscendo la necessità di adottare strategie differenziate e flessibili, la Commissione formula alcuni quesiti su quattro obiettivi comuni che l'UE e gli Stati membri dovranno perseguire congiuntamente:
Contesto Con circa il 56% degli aiuti totali, l'Unione europea è, nel mondo, il donatore più generoso. Nel 2009 essa, insieme agli Stati membri, ha concesso in tutto ben 49 miliardi di euro di aiuti allo sviluppo. Gli aiuti esterni gestiti dalla Commissione europea nel 2009 sono stati pari a 12 miliardi di euro. L'articolo 208 del trattato di Lisbona recita: "(…) La politica di cooperazione allo sviluppo dell'Unione e quella degli Stati membri si completano e si rafforzano reciprocamente. L'obiettivo principale della politica dell'Unione in questo settore è la riduzione e, a termine, l'eliminazione della povertà. L'Unione tiene conto degli obiettivi della cooperazione allo sviluppo nell'attuazione delle politiche che possono avere incidenze sui paesi in via di sviluppo." Per leggere il testo integrale del Libro verde e partecipare alla consultazione, si consulti il sito: http://ec.europa.eu/yourvoice/consultations/index_en.htm Argomenti correlati: Nota informativa sul Libro verde: MEMO/10/565 Comunicato stampa e nota informativa sulle relazioni UE-Africa: IP/10/1495 , MEMO/10/566 Consultazione pubblica sul sostegno al bilancio: http://ec.europa.eu/development/how/consultation/index.cfm?action=viewcons&id=5221 |
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