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Equilibrio istituzionale

In base al principio dell’equilibrio istituzionale ogni istituzione dell’UE è chiamata ad agire nell’ambito delle attribuzioni conferitele dai trattati, conformemente alla ripartizione delle competenze.

Il principio deriva da una sentenza del 1958 della Corte di giustizia (sentenza Meroni) e vieta qualunque sconfinamento, da parte di un’istituzione, negli ambiti di competenza attribuiti ad un’altra. Spetta alla Corte di giustizia dell’Unione europea garantire il rispetto di tale principio.

Semplificando, l’equilibrio si riferisce al rapporto fra le tre principali istituzioni dell’UE: il Parlamento europeo, il Consiglio dell’UE e la Commissione europea. Le dinamiche tra tali istituzioni si sono evolute notevolmente nel corso degli anni con l’adozione di nuovi trattati. Le competenze del Parlamento europeo, in particolare, sono state ampliate conferendogli il diritto di codecisione con il Consiglio (secondo la procedura legislativa ordinaria) nella maggior parte delle aree della politica dell’UE, nonché poteri di bilancio più ampi.

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