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Conservazione e gestione degli squali

Il piano d’azione contiene misure legislative e strategiche per la conservazione e la gestione degli squali. Alcune misure possono essere attuate a livello comunitario, mentre altre richiedono un’azione a livello degli Stati membri o il sostegno delle organizzazioni regionali per la gestione della pesca (ORGP). Alcuni interventi sono immediatamente attuabili, mentre altri richiedono un impegno a più lungo termine poiché si basano su dati e pareri scientifici progressivamente disponibili.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 5 febbraio 2009, relativa a un piano d’azione comunitario per la conservazione e la gestione degli squali COM(2009) 40 def. – Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

Gli squali appartengono alla famiglia dei Condritti o pesci cartilaginei, così come le razze e le chimere. I Condritti includono più di 1 000 specie, molto diverse fra loro da un punto di vista morfologico. Molte di esse sono a rischio di estinzione a causa del loro ciclo biologico e delle pratiche di pesca abusive.

Obiettivi

Il presente piano d’azione si basa sul piano d’azione internazionale della FAO del 1999 per la conservazione e la gestione degli squali (piano FAO per gli squali) il cui obiettivo è garantire la conservazione e la gestione degli squali decimati dalla flotta dell’UE.

Il presente piano d’azione persegue tre obiettivi specifici:

  • estendere le conoscenze relative sia alla pesca degli squali che alle specie di squali e al loro ruolo nell’ecosistema;
  • garantire la sostenibilità della pesca diretta degli squali e ridurre le catture accessorie;
  • promuovere un approccio coerente fra la politica comunitaria interna ed esterna in materia di squali.

Campo di applicazione

Il presente piano d’azione si applica alle attività di pesca:

  • condotte all’interno delle acque comunitarie;
  • coperte da accordi e partenariati vigenti tra la Comunità europea e i paesi terzi;
  • condotte in acque internazionali (in alto mare);
  • soggette a un’organizzazione regionale per la gestione della pesca (ORGP).

Il piano d’azione si applica alla pesca commerciale diretta, alla pesca sportiva e alle catture accessorie di tutti i Condritti.

Orientamenti

La Comunità deve elaborare una strategia graduale per affrontare le questioni connesse agli squali. L’elaborazione di tale strategia si basa sui dati scientifici raccolti nell’ambito del programma pluriennale comunitario per la raccolta dei dati a norma del regolamento (CE) n. 199/2008. Tale programma completa la valutazione dello stato degli stock realizzata dal gruppo di lavoro sugli squali del CIEM nel periodo 2007-2009.

La conservazione delle specie degli squali richiede il rafforzamento della cooperazione regionale, attraverso le ORGP, la convenzione sulle specie migratorie (CMS) e la convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES). L’area di ripartizione delle varie specie non si limita alle acque comunitarie. Per questa ragione la Comunità invita a sostenere il lavoro delle ORGP, a rafforzare le ORGP già esistenti nell’ambito della politica di gestione della pesca e a collaborare ai fini della rapida creazione di nuove ORGP nelle zone non ancora coperte.

Una buona gestione degli stock di squali richiede un quadro integrato di interventi. Il piano d’azione comunitario è strutturato conformemente al piano d’azione della FAO per gli squali. Esso prevede una serie di misure destinate a migliorare la raccolta dei dati e dei pareri scientifici, misure tecniche e di gestione, nonché un controllo rafforzato del divieto di asportazione delle pinne.

Principali interventi

Il piano d’azione comunitario prevede di:

  • aumentare gli investimenti destinati alla raccolta di dati sugli squali;
  • istituire sistemi in grado di verificare le informazioni sulle catture per specie e per tipo di pesca;
  • migliorare il controllo e la notifica delle catture, delle catture accessorie, dei rigetti in mare e dei dati relativi ai mercati e agli scambi internazionali;
  • elaborare ed attuare misure per contribuire all’identificazione e alla sorveglianza delle specie, come richiesto dal piano d’azione internazionale Squali;
  • promuovere la sensibilizzazione delle parti interessate e la consultazione in materia di gestione degli squali e di migliori pratiche al fine di ridurre la quantità di catture accessorie;
  • avviare programmi educativi volti specificatamente ad informare il pubblico sui programmi di conservazione dei Condritti;
  • adeguare le catture e lo sforzo di pesca alle risorse disponibili;
  • limitare o vietare le attività di pesca in zone considerate a rischio per le specie minacciate di estinzione;
  • vietare nel medio-lungo termine tutti i rigetti in mare di squali e disporre che tutte le catture vengano sbarcate;
  • aumentare la selettività al fine di ridurre le catture accessorie;
  • confermare il divieto sulla pratica dello spinnamento;

Ultima modifica: 18.06.2009

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