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Ungheria

1) RIFERIMENTI

Parere della Commissione [COM(97) 2001 def. - Non pubblicato sulla Gazzetta ufficiale]

Relazione della Commissione {COM(98) 700 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]

Relazione della Commissione COM(1999) 505 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]

Relazione della Commissione [COM(2000) 705 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]

Relazione della Commissione [COM(2001) 700 def. - SEC(2001) 1748 def. - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]

Relazione della Commissione [COM(2002) 700 def. - SEC (2002) 1404 - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale]

Relazione di controllo della Commissione [COM(2003) 675 def. - SEC(2003) 1205 - Non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale].

Trattato di adesione dell'Unione europea [Gazzetta ufficiale L 236 del 23.09.2003]

2) SINTESI

Nel parere del luglio 1997, la Commissione europea aveva rilevato che purché il costante progresso nel ravvicinamento legislativo fosse accompagnato dall'indispensabile adeguamento strutturale dell'industria, l'Ungheria sarebbe stata in grado nei prossimi anni di soddisfare i requisiti della Comunità europea nel settore audiovisivo.

La relazione del novembre 1998 prendeva atto del fatto che erano stati realizzati progressi nel settore, segnatamente con il recepimento della direttiva " Televisione senza frontiere ", ma ribadiva la necessità di ulteriori azioni al fine dell'allineamento della legislazione nazionale all'acquis comunitario.

La relazione dell'ottobre 1999 affermava che la legislazione ungherese era ampiamente allineata all'acquis comunitario in materia di audiovisivo, anche se non erano stati realizzati ulteriori progressi dopo la relazione del novembre 1998.

La relazione del novembre 2000 indicava che nel corso dell'anno 2000 erano stati compiuti scarsi progressi nel settore dell'audiovisivo.

La Commissione europea, nella relazione del novembre 2001, rilevava che nessun progresso era stato compiuto nel settore audiovisivo, mentre nel settore culturale venivano applicate misure preparative volte a consentire la partecipazione alle azioni comunitarie.

La relazione dell'ottobre 2002 sottolinea i progressi considerevoli compiuti dall'Ungheria per quanto attiene all'allineamento della sua legislazione all'acquis comunitario nel settore dell'audiovisivo.

La relazione del novembre 2003 indica che l'Ungheria ottempera parzialmente ai requisiti stabiliti per l'adesione per quanto riguarda il settore dell'audiovisivo.

Il trattato di adesione è stato firmato il 16 aprile 2003 e l'adesione ha avuto luogo il 1° maggio 2004.

"ACQUIS" COMUNITARIO

L'acquis audiovisivo consiste nella fornitura e nella libera circolazione dei servizi audiovisivi all'interno dell'UE, e mira alla promozione dell'industria europea dei programmi nell'ambito del mercato interno. Tale acquis è contenuto nella direttiva " Televisione senza frontiere ", applicabile a tutti gli organismi di radiodiffusione, a prescindere dal modo di trasmissione (via antenna, satellite o cavo) e dallo statuto di ente pubblico o privato e definisce le norme di base in materia di radiodiffusione transfrontaliera. I punti principali sono i seguenti:

  • garantire la libera circolazione delle trasmissioni televisive in tutti gli Stati membri;
  • promuovere la produzione e la distribuzione di materiale audiovisivo europeo (fissando percentuali minime di tempi di trasmissione per i programmi europei e per quelli dei produttori indipendenti);
  • stabilire norme di base nei settori della pubblicità televisiva;
  • garantire la protezione dei minori e concedere il diritto di replica.

L'Accordo europeo fra l'Unione europea e l'Ungheria prevede un'attività di cooperazione finalizzata alla promozione e all'ammodernamento dell'industria audiovisiva, nonché all'armonizzazione di alcuni aspetti normativi delle politiche in questo settore.

La direttiva "Televisione senza frontiere" fa parte delle misure che i paesi dell'Europa centrale e orientale devono adottare nel corso della prima fase definita nel Libro bianco sui paesi dell'Europa centrale ed orientale e il mercato interno (1995).

VALUTAZIONE

Il quadro giuridico del settore audiovisivo è determinato dalla legge sui servizi radiotelevisivi del 1996. Tale legge ha abolito il monopolio dello Stato nel settore dell'informazione ed ha istituito il Consiglio radiotelevisivo nazionale, che è incaricato di valutare i tassi di ascolto, sorvegliare i media, provvedere al monitoraggio dei programmi e controllare i servizi.

Nell'ottobre 1998 l'Ungheria ha adottato una legge per l'attuazione della convenzione del Consiglio d'Europa "Televisioni transfrontaliere" con cui viene recepita anche la direttiva "Televisione senza frontiere". É necessario però adoperarsi ancora per l'effettiva applicazione delle disposizioni della convenzione, segnatamente in materia di diffusione via satellite.

Nel luglio 2002 è stata adottata una nuova legge sui mass media. La Commissione ritiene che quando tale legge entrerà in vigore integralmente, la normativa ungherese sarà sostanzialmente allineata all'acquis comunitario nel settore audiovisivo. Alcune disposizioni, segnatamente quelle relative alle opere europee, entreranno in vigore dopo l'adesione. Le disposizioni riguardanti la discriminazione basata sulla cittadinanza verranno abrogate contemporaneamente. Per quanto riguarda le regole che stabiliscono i diritti esclusivi di trasmissione, esse entreranno in vigore dopo un certo periodo, tuttavia prima della data di adesione. Peraltro, alcuni punti devono ancora essere chiariti, in particolare per quanto attiene alle opere europee.

La legislazione in materia di tele-radiodiffusione rientra nella competenza del Ministero del patrimonio culturale nazionale e del Ministero della giustizia. La regolamentazione e il controllo del settore audiovisivo ungherese rientra nella sfera di competenza del Consiglio nazionale della radio e della televisione, dotato di poteri di controllo e di sanzione. Si tratta di un organo indipendente posto sotto l'autorità diretta del Parlamento. È possibile peraltro che l'adozione della nuova legge sui mass media stabilisca il rafforzamento di tale Consiglio. Secondo la Commissione europea, sarebbe effettivamente opportuno migliorare la trasparenza, segnatamente per quanto riguarda l'assegnazione delle frequenze e la ripartizione dei fondi. Ulteriori sforzi dovrebbero essere compiuti per quanto riguarda i resoconti relativi alle attività audiovisive.

Nel 2003, la relazione della Commissione sottolinea che l'Ungheria deve ancora adattare le sue disposizioni nazionali in materia di politica linguistica. La Commissione considera soddisfacenti le capacità amministrative necessarie all'attuazione dell'acquis comunitario per quanto riguarda il settore dell'audiovisivo.

Nel settore culturale, l'Ungheria partecipa al programma-quadro Cultura 2000. L'Ungheria continua ad adattare le sue strutture per partecipare alle azioni comunitarie.

Ultima modifica: 12.01.2004

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